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Turismo Lgbt a Milano: la città ospiterà la convention 2020!

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L’evento annunciato dall’assessore comunale al Turismo Roberta Guaineri sarà supportato dal consolato USA. Battute Londra, Bruxelles, Tel Aviv, Bogotà e Sydney. Milano vince la convention Lgbt 2020.

Convention 2020

È ufficiale, sarà Milano ad ospitare nel 2020 la 37esima convention internazionale del Turismo Lgbt. La convention si tiene ogni anno e vede la partecipazione di più di 400 operatori turistici da tutto il mondo.

Ad annunciarlo è l’Assessore comunale al Turismo Roberta Guaineri. Afferma di aver sempre creduto in questo progetto sin dal primo momento. Grazie, anche, alla sinergia con Enit (Agenzia nazionale del turismo), Aitgl (Associazione Italiana Turismo Gay & Lesbian). E il supporto del consolato Usa a Milano. Si è raggiunto l’obiettivo di confermare, ancora una volta, il carattere aperto e cosmopolita della città meneghina.

La sfida è di promuovere una strategia turistica che consenta a Milano di incrementare le visite dopo gli anni post-Expo. Una strategia che passa anche dall’attrarre turisti promuovendo Milano come una destinazione turistica in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi visitatore a prescindere dalle sue scelte di vita e di essere.

Il turismo Lgbt

Il turismo Lgbt non riveste importanza solo in termini economici, bensì è contraddistinto da un forte connotato culturale. In grosso modo costituisce una sfida a fare dell’Italia una meta turistica al di là di ogni barriera sociale. Secondo una ricerca di Sonders&Beach e Eurisko: il viaggiatore Lgbt è un big spender e un opinion leader. Capace di lanciare nuove tendenze, è dunque, un turista con reddito superiore rispetto alla media. Con formazione scolastica universitaria (39% contro il 13% della media italiana) e che per il 29% ricopre posizioni lavorative manageriali.

I viaggiatori Lgbt, per affari o per piacere, effettuano in media quattro viaggi l’anno. L’Italia si colloca al primo posto come meta desiderata. Ma poi scende al quinto tra le mete effettivamente scelte, perché ancora considerata poco gay friendly. Data la carenza di servizi dedicati rispetto ad altre destinazioni europee.

credits: alleyoop

@Clelia Mumolo

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