New York copia il sistema di raccolta differenziata di Milano!

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Ebbene sì, siamo un modello per gli States. New York copia il sistema di raccolta differenziata di Milano, applicandolo a un piccolo quartiere residenziale di Manhattan.

Gli Stati Uniti sono un modello per molti Paesi nel mondo. Ora sta succedendo proprio il contrario. New York copia il sistema di raccolta differenziata di Milano, coinvolgendo ben 600 famiglie di un quartiere di Manhattan. Sono 25mila gli abitanti che risiedono stabilmente presso Stuyvesant Town, uno dei più grandi complessi residenziali dell’isola newyorkese.

La ricerca e il progetto

L’ “esperimento ecologico” è stato condotto da Samantha MacBride, membro del Dipartimento di Igiene di New York. La MacBride ha ricercato in lungo e in largo una metropoli da cui prendere spunto, dotata di sistemi di riciclaggio ecologici e all’avanguardia. La ricerca si è conclusa nel capoluogo meneghino.

Qui le procedure di raccolta e smaltimento dei rifiuti organici sono molto efficienti. Il sistema milanese è riuscito a diffondersi con successo, ed è stato preso a modello da altri 4mila comuni del Bel Paese. Sia gli scarti biologici che quelli alimentari vengono gestiti attraverso la raccolta dell’umido, che viene separato dal resto della spazzatura.

Il primo tentativo non è andato a buon fine. I newyorkesi non si sono dimostrati ricettivi nei confronti delle novità apportate dal Dipartimento di Igiene. In seguito all’iniziale insuccesso MacBride ha chiesto l’aiuto del Consorzio Italiano Compostatori. Dopo uno studio particolareggiato del territorio, il Cic ha apportato alcune modifiche al piano originario, e i risultati sono immediatamente visibili.

In particolare, anche con l’aiuto delle aziende Novamont, Eunomia e Biobag, viene facilitato l’accesso ai sacchetti compostabili. Inoltre si sono ottimizzate le posizioni dei punti di raccolta rifiuti in modo da invogliare gli abitanti a partecipare.

I risultati

I miglioramenti, significativi sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, sono stati immediati. Si passa da un 10-15% del potenziale di raccolta al 70%. «Abbiamo visto come anche negli Stati Uniti funzioni il modello nato in Italia, basato su un sistema comodo ed efficace. A partire dalla cucina fino al punto di raccolta, è quello che permette la migliore partecipazione del cittadino.» commenta Massimo Centemero, direttore del Cic e vicepresidente dell’European Compost Network.

Nonostante le diversità socio-ambientali delle due metropoli, il sistema funziona in entrambi i casi senza intoppi. Ora come non mai è importante per gli Stati Uniti trovare il modo di diffondere capillarmente un modello corretto di raccolta dei rifiuti organici. Biocycle infatti riporta che negli Usa la raccolta dell’umido è attiva solo in 320 comuni, e vi partecipano 4 milioni di persone su 325.

 

Chiara Savi

(credit foto: egazette)

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