Amaro Ramazzotti, l’amaro più bevuto e amato dai milanesi

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Amaro Ramazzotti, l’amaro dei milanesi doc

L’Amaro Ramazzotti, uno degli amari più famosi e bevuti in Italia e all’estero, è nato a Milano.
Il famoso Amaro Ramazzotti nacque nel capoluogo lombardo nel 1815 con il nome di “Amaro Felsina Ramazzotti”, da una ricetta segreta di Ausano Ramazzotti, farmacista bolognese trasferitosi nella città meneghina agli inizi del XIX secolo.
È stato il primo aperitivo a non avere il vino come base.
Nel 1848 Ramazzotti aprì un bar in via Canonica 86, dove si iniziò a servire l’Amaro Ramazzotti.
L’amaro viene ricavato dalla macerazione di almeno 33 varietà tra erbe, spezie e radici che da sempre gli conferiscono un gusto inconfondibile.
Ancora oggi il metodo di preparazione rispetta con costanza la ricetta originale del 1815, che è tuttora segreta.
Tra gli ingredienti principali ci sono le scorza di arance di Sicilia, l’anice stellato, il cardamomo e i chiodi di garofano, che vengono ridotti in polvere e miscelati con zucchero caramellato ed alcool.
Nel 1985 la società fu ceduta al gruppo francese Pernod Ricard.
Dal 1994 lo storico stabilimento di Lainate fu chiuso e la produzione è stata spostata negli stabilimenti di Canelli, in provincia di Asti.
L’Amaro Ramazzotti viene consumato principalmente liscio o con ghiaccio, come digestivo dopo pasto.
Inoltre, può essere degustato anche come aperitivo con acqua gassata e una fetta di limone.
L’Amaro Ramazzotti è utilizzato anche come base di alcuni famosi cocktail, tra cui il RamaTonic, con acqua tonica, il 1815, con ginger ale e fettine di limone e arancia, High Tea in Milan, con Lucano, Cynar, acqua tonica e succo di limone, il Friar Minor, con bourbon, succo d’arancia e club soda, e il Torino Milano, con vermouth rosso, seltz e scorza di pompelmo rosa.
Dunque, l’Amaro Ramazzotti fa parte della storia dei grandi vini e distillati della Milano da bere.
(Foto tratta da Il Sole 24 Ore)

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