La gibigiana a Milano: luce riflessa o donna vistosa?

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Termine arcaico e di uso dialettale: cosa rappresenta la gibigiana a Milano? Un riflesso, una donna o addirittura una lampada?

 

In dialetto milanese il termine gibigiana rappresenta la luce riflessa su di una superfice. Ma è presente anche nell’uso metaforico per indicare una donna vestita vistosamente.

 

Le origini del termine

Il termine è di origine dialettale, da collocare in particolar modo nell’area lombarda. Il termine ha un uso frequente nei versi del poeta milanese Carlo Portae per fà adoss ai picch la gibigianna / con quell topazz in did largh ona spanna” e dei suoi coevi. Inoltre, è registrato nel Vocabolario milanese-italiano di Francesco Cherubini, che così lo definisce “Quel riverbero di sole che ordinariamente per giuoco si fa dare addosso altrui, mettendo rimpetto al sole uno specchio“.

 

I sinonimi regionali

Cherubini aggiunge anche un sintetico e interessante panorama della varietà dei sinonimi usati nella penisola:

  • i Lucchesi dicono fare specchietto;
  • i Napoletani la chiamano la palombella;
  • i Corsi lucciola; la maggior parte dei Romagnoli bagliore;
  • in Toscana, come nel Volterrano, Pisano e Livornese, rappresenta l’Indovinello;
  • i Cremonesi, i Mantovani e i Piemontesi la chiamano la veccia;
  • i Modenesi lo spirito folletto.

 

L’uso attuale del termine

Attualmente la voce gibigian(n)a non appare molto diffusa. Sicuramente anche per il suo significato così specifico che non la rende facilmente impiegabile in contesti di larga comunicazione. Conserva però una suggestione particolare, per cui è ricorrente, oltre che come denominazione di locali di intrattenimento o ristoranti, anche come titolo di opere pittoriche o fotografiche. Soprattutto è familiare per essere il nome dato a una lampada da tavolo a luce direzionabile ideata nel 1980 dal designer Achille Castiglioni. Il nome nasce dai ricordi dell’infanzia del designer, quando i bambini si divertivano a riflettere i raggi solari con un piccolo specchio, facendo la “gibigiana”, così come veniva chiamato questo gioco nel termine popolare lombardo.

credits: pixabay

@Clelia Mumolo

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