In bici a Milano: tra fotografie, sharing e piste ciclabili

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In bici a Milano? Certo! La metropoli meneghina è il baluardo avanguardistico italiano per quanto riguarda la diffusione dei mezzi a due ruote. Scopriamo insieme perché Milano si sta trasformando sempre più in una città bike friendly!

 

In bici a Milano!

Si sa che Milano ama tutto ciò che è trendy. Senza dubbio possiamo considerare la bici un oggetto di tendenza. Questo ha spinto molti cittadini a rispolverare il proprio mezzo chiuso in cantina o a provare i servizi di sharing. Ad oggi si calcola che siano circa 100mila i ciclisti che ogni giorno calcano le strade meneghine su due ruote. Le fotografie del 44enne Giovanni Aloisi, in arte Urkalagiovanna, ritraggono i milanesi in sella alle loro biciclette. Le immagini, 22mila in tutto, sono state pubblicate su Flickr e su Facebook. Si spera che i ciclisti si riconoscano per autorizzare la pubblicazione ufficiale e una mostra alla Milano Photo Week a giugno.

 

Una città Bike friendly?

Milano possiede senza dubbio un grande potenziale come città bike friendly. Tanto per cominciare le caratteristiche del territorio del milanese, pianeggiante e con pochi saliscendi, sono adatte all’utilizzo della bicicletta. Senza contare marciapiedi larghi e piste ciclabili in aumento. “218 chilometri di percorsi ciclabili su strada e nelle aree verdi e 500.000 metri quadrati di Zone 30. Milano è una città che si presta molto all’utilizzo della bicicletta, che è in continua crescita”, ha dichiarato Sala.

Michele Mutterle, segretario organizzativo di Fiab, è ottimista sul futuro delle due ruote a Milano. “Milano sicuramente è molto più avanti di Roma, che anche dal punto di vista orografico ha delle complessità evidenti. Ma non è ancora al livello di Bolzano. Qui il 29 per cento degli spostamenti avviene su due ruote, contro il 26 per cento di quelli in auto. Siamo però convinti che nei prossimi anni la situazione migliorerà”.

 

Un po’ di dati

Dal 2010 si registra un aumento lento e continuo del numero di ciclisti a Milano. Dopo un arresto nel 2016, la crescita continua fino ad oggi. Dal 6% del 2011 siamo passati oggi all’8% complessivo di milanesi che si spostano in città utilizzando le due ruote. Le promesse di Giuseppe Sala, risalenti alla campagna elettorale, tardano a compiersi.

L’attuale sindaco di Milano aveva previsto un aumento esponenziale dei ciclisti meneghini, con il raggiungimento di un 20% totale. Siamo ancora lontani dal risultato, ma Comune e Associazioni si stanno muovendo concretamente in questa direzione. Spicca l’impegno quotidiano di ATM, con la piattaforma integrata di mobilità sviluppata appositamente per la metropoli meneghina.

 

Lo sharing

Di questo piano ATM fa parte anche BikeMi, che con Ofo e Mobike fornisce il servizio di bike sharing a Milano. BikeMi è, a detta dei più, il sistema meglio organizzato. L’operatore ATM è presente in città da quasi dieci anni, e oggi conta un totale di oltre 4.650 mezzi fissi. Tra settembre e ottobre è previsto l’arrivo di e-bike, con seggiolino per bambini integrato.

L’introduzione del bike sharing a Milano ha avuto senza dubbio un impatto positivo sulla viabilità cittadina. Cala il numero di ciclisti che utilizzano una bici propria, mentre lo sharing registra di anno in anno un aumento di clienti. Ad esempio, nelle aree di Magenta, Corso Venezia e Porta Romana tra 2016 e 2017 l’incremento ha raggiunto quasi il 10%.

 

Vandalismo e privatizzazione

Guia Biscaro, presidente Fiab, afferma che “Ofo e Mobike, forse anche perché c’è da lavorare sul rispetto dell’oggetto, vengono usate con meno serietà”. La colpa è di vandali e abusivi, che utilizzano questi mezzi in maniera impropria. Un fenomeno molto diffuso, alla base della recente decisione di Ofo di ritirare le bici gialle da Varese, è quello della “privatizzazione”. In poche parole, dopo aver usufruito del servizio il mezzo viene portato a casa, impedendone di fatto l’utilizzo da parte di altri clienti.

La soluzione adottata dall’azienda cinese è l’utilizzo di materiali più resistenti per effettuare le riparazioni dei mezzi danneggiati. Inoltre degli addetti specializzati si occupano di rifornire i quartieri del centro riportando i mezzi dalla periferia. Un ulteriore incentivo alla cessazione dei malcostumi è l’introduzione dei “crediti”, ovvero agevolazioni e vantaggi per chi parcheggia nelle aree consigliate.

 

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