La Lambretta: lo scooter nato a Milano durante il boom economico

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Chi di voi si ricorda la Lambretta? È stata uno dei simboli del boom economico avvenuto in Italia nel dopo guerra.

Lambretta, il nome, neanche a dirlo, deriva dal fiume che scorre per Milano, il Lambro. La fabbricazione dello scooter si sviluppa nell’immediato dopoguerra, e nel 1947 venne lanciata sul mercato. La fabbrica in cui veniva costruita, era dapprima la più grande fabbrica di tubazioni in acciaio. Nel dopo guerra venne convertita e si dedico alla produzione del famoso scooter. Fu prodotta da Innocenti e il nome glielo diede Daniele Oppi.

Lo scooter.

La Lambretta ricorda molto quella che noi oggi conosciamo come Vespa. Aveva un motore a due tempi, funzionava a miscela olio-benzina e aveva 3 o 4 marce. Se la Vespa aveva un telaio costituito da un unico pezzo, la lambretta no. Lo scooter aveva una struttura tubolare più rigida, e ci veniva assemblata sopra la carrozzeria.

I record.

I record della Lambretta non sono solo di vendita. Nel 1949 conseguì 13 record su strada che collegava Roma e ostia. Nove record nella classe 125cc a quattro velocità e quattro fino a 175cc. Venne portata in pista dal 27 settembre al 5 ottobre 1950. Questo suo debutto le frutto negli anni ben 22 record mondiali. Il primato assoluto lo conquistò toccando i 201 km/h sull’autostrada tra Monaco e Ingolstadt. Un altro record guadagnato, è che fu il primo scooter a montare i freni a disco anteriori.

Cenni storici.

La Lambretta fu prodotta per quasi 25 anni, e fu costruita su licenza anche in altri paesi. Argentina, Brasile, Cina, India e Spagna. Sulla base di questo scooter, la Innocenti produsse una serie di motocarri con il nome di Lambro. In India lo scooter fu prodotto fino al 1994. Allo scooter è stato dedicato il Museo dello scooter e della Lambretta, a Rodano, in provincia di Milano

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