Quota 100, il Comune di Milano potrebbe perdere 500 dipendenti: saranno sostituiti con concorso?

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Con Quota 100, il Comune di Milano potrebbe perdere 507 dipendenti: saranno sostituiti con concorsi pubblici?

 
Il Comune di Milano si appresta a salutare diverse centinaia di dipendenti.
Quota 100, il provvedimento voluto in materia pensionistica dall’attuale Governo, porterà a una forte riduzione del personale a disposizione di Palazzo Marino, qualora gli aventi diritto fossero interessati ad approfittare di questa novità.
Infatti, sarebbero 507 i dipendenti del Comune che nel triennio 2019-2021 potrebbero andare in pensione approfittando della finestra Quota 100, in quanto sono numerosissimi coloro che possiedono il doppio requisito dei 62 anni di età e dei 38 anni di contributi.
Secondo una prima stima, gli effetti di Quota 100 potrebbero farsi maggiormente sentire quest’anno: nel 2019 sono 385 le persone che possono usufruire della novità. Nel 2020 saranno 80, mentre nel 2021 il numero scenderà a 42 dipendenti.
Numeri importanti se si pensa che, dopo tanti di blocco del turnover nella Pubblica Amministrazione, si è passati dai 24mila dipendenti nel 1989 ai circa 16mila di oggi.
I sindacati hanno inoltre fatto sapere che saranno in tanti colori che vorranno sfruttare le condizioni favorevoli concesse dal decreto pensioni per uscire dal mercato del lavoro. Dati alla mano, sono già più di 200 i lavoratori dipendenti dell’amministrazione comunale che si sono informati sulle modalità di accesso su tutti i requisiti necessari per essere idonei.
Tra i servizi che potrebbero risentire maggiormente questa “emorragia” di dipendenti sono la polizia locale, gli uffici tecnici, gli asili nido e tutta l’area tecnica e amministrativa, dove l’età media dei lavoratori è più alta.
L’entità dell’esodo dipenderà dalle valutazioni personali che ogni dipendente farà, non trascurando il lato economico, ponderando se conviene scegliere subito Quota 100 oppure attendere la pensione anticipata.
Nel frattempo, però, dato lo stop al sistema della graduatoria degli idonei nei concorsi pubblici, per evitare il collasso occorre emettere nuovi bandi, ma per i concorsi bisognerà attendere il prossimo novembre.
Dunque, per garantire il buon funzionamento dei servizi, a ogni uscita dovrebbe corrispondere un nuovo ingresso, o almeno, date le difficoltà, occorre cercare di mantenere invariato quantitativamente l’organico a disposizione, se non sarà possibile incrementare il personale con assunzioni extra.

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