20 ottobre 1944: la strage di Gorla e il bombardamento alla Francesco Crispi

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Nessuno potrà dimenticare quei 184 bambini della strage di Gorla: il bombardamento alla Crispi ha segnato la città in modo permanente.

Era il 20 ottobre 1944, una tipica mattinata di autunno. Alle 11:29 il quartiere di Gorla (ecco perché è detta la strage di Gorla) fu brutalmente colpito insieme con Precotto.

Numerose furono le vittime in tutta Milano, per l’esattezza 614. Uno degli aerei che bombardarono la città aveva colpito la scuola elementare Francesco Crispi. Bambini e insegnati stavano scendendo le scale per dirigersi verso il rifugio antiaereo ma purtroppo non riuscirono ad arrivarci. 184 bambini, 14 insegnanti, la direttrice della scuola, 4 bidelli e un’assistente sanitaria.

Una fatalità. Un bombardamento aereo alleato ha raso al suolo quartieri e vite.

Strage di Gorla: per non dimenticare

Inizialmente si era deciso di affidare al Comune il terreno in cui sorgeva la scuola il quale l’avrebbe messo in vendita a coloro che avrebbero dovuto costruire un cinema. Così non è stato.

Gli abitanti del quartiere, con sudore e fatica, con il supporto delle Acciaierie Falck e de La Rinascente, riuscirono a creare un monumento commemorativo intitolato “Piccoli Martiri di Gorla”, grazie alle mani esperte dello scultore Remo Brioschi. Anche la piazza in cui si trovava la scuola cambiò nome: da piazza Redipuglia a Piazza Piccoli Martiri di Gorla.

Nella seconda metà degli anni Cinquanta, il monumento divenne un ossario; dal cimitero di Greco le ossa esumate di bambini e corpo scolastico vennero trasferite all’interno della cripta dell’architettura commemorativa. Lo stretto corridoio della cripta venne così denominato da una descrizione: “E VI AVEVO DETTO DI AMARVI COME FRATELLI“.

Infine, la nuova scuola creata nel quartiere milanese di Gorla, sorta in via Andrea Cesalpino, è stata dedicata ai Martiri di Gorla.

Ancora oggi, ogni 20 ottobre vengono celebrate messe in memoria dei Piccoli Martiri di Gorla e di tutti coloro che hanno perso la vita in quel lontano 1944.

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